Se ti sei imbattuto nell’analisi ciclica classica, avrai notato quante incertezze e dubbi scaturiscono man mano che analizziamo cicli piccoli.
Ti mostro un grafico che ha dato una svolta alla mia evoluzione nella ricerca e operatività borsistica.
Grazie ad un algoritmo che produce le freccine long e short, è molto più semplice decretare un ciclo trimestrale rispetto ad un ciclo inferiore. Non solo. Il segnale è utile nell’80% dei casi. L’aiuto giunge dalla statistica descrittiva: quando usiamo una semplice media mobile, già la stiamo applicando senza neanche accorgerci.
Applichiamo, ora, una semplice dimostrazione statistica per comprendere i notevoli vantaggi di un trading ciclico sistematico.
Indice
Come individuare i cicli di borsa: la dimostrazione
Osserva ora il seguente grafico.
Nel grafico proposto ti ho numerato i cicli trimestrali rilevati dall’oscillatore ciclico. In particolare il numero di barre componenti il ciclo. Sono 13 cicli totali, la cui media aritmetica è pari a 16 barre (fai la somma delle barre e dividi per il numero di cicli).
Se calcoliamo ora la deviazione standard della media (la deviazione standard è una misura di dispersione della quantità oggetto di studio attorno alla media), otteniamo:
deviaz. standard = 3,8 (4 arrotondando all’unità)
Per definizione, posso affermare che un ciclo trimestrale è composto mediamente da 16 barre +/- 4 barre, ossia i cicli oscillano in un range che va da 12 a 20 barre. A questo punto un matematico del passato, Chebishev, dimostrò che un campione di dati tratto da una popolazione distribuita normalmente (ossia distribuiti secondo una curva a forma di campana) ha la probabilità del 95% di trovarsi in questa distribuzione se si trova a 2 deviazioni standard dalla media.
Nel nostro caso il range si estende da 8 a 24.
Nel nostro test tutti i cicli rientrano nella casistica!
Le conclusioni della dimostrazione
Se il nostro obiettivo è come individuare i cicli di borsa, da questa semplice dimostrazione pratica e semplice, possiamo affermare che:
al 95% è corretto definire la presenza di un ciclo di tipo trimestrale e non solo. Ai dati di borsa è possibile applicare le leggi della statistica descrittiva!
Il fenomeno ciclico
Gli studiosi dei fenomeni ondulatori hanno osservato tre ritmi ben definiti nel modello di mercato ognuno all’interno dell’altro e che agiscono in modo indipendente.
I tre ritmi ben definiti sono raffigurati nel modello “Bell Shaped Curve”. In questo arco temporale la tendenza a lungo termine è dominante e si fa uso per definire le decisioni di investing a lungo termine.
Lo studio delle serie storiche ha evidenziato mediamente un minimo ogni 4/4,5 anni. La fase toro persiste generalmente per ± 28 mesi. La fase orso persiste generalmente per ± 15 mesi. Per monitorizzare questo tipo di tendenza vengono utilizzati grafici a time frame mensile se non trimestrale.
Ciclo trend intermedio
La seconda onda ciclica nel modello di mercato è secondaria e meno dominante, il trend intermedio che la caratterizza da minimo a minimo misura generalmente ± 20 settimane. La curva bullish dura ± 12 settimane, quella bearish ± 8 settimane.
Di solito si presentano tre o quattro cicli intermedi all’interno di ogni fase toro di lungo termine e da 1 a 3 onde cicliche intermedie nella fase orso di lungo termine. Questo tipo di cicli viene utilizzato dalla maggior parte dei traders per la loro operatività.
Ciclo trend di breve periodo
Il terzo tipo di onda ciclica è la minore e meno dominante, di tendenza erratica. Si tratta del trend di breve termine. Solitamente, da minimo a minimo, i cicli di breve misurano di media ± 30 giorni. Generalmente, all’interno di ogni ciclo intermedio si sviluppano dalle due alle quattro oscillazioni nella fase rialzista, e da una a tre cicli di breve nella fase ribassista.
Cicli secolari
Oltre alle tipologie di oscillazioni viste fino ad ora, c’è da tenere presente una ulteriore tendenza di lungo periodo. Questo tipo di oscillazione abbraccia spesso generazioni e/o periodi di rivoluzioni tecnologiche estese.
Queste tendenze “secolari” dei corsi azionari sono comprese da un numero di cicli di lungo termine che persistono dai 20 ai 30 anni.
Le tendenze secolari sono soggette a tre fattori principali:
Modelli a lungo termine di inflazione/deflazione.
Maggiori forze di espansione costruite attorno ad un polo di innovazione altamente integrato e mutualmente supportato da combinazioni di intensità dello stesso. Questo, a sua volta, è influenzato dalla durata del modello di innovazione apportato per tutta la sua durata commerciale e dal modello si adozione del consumatore.
Un processo di modello a fase è applicato ai dati demografici di un paese, di una tecnologia, industria o multinazionale dalla sua introduzione, passando per la crescita, maturità ed infine declino. Questo modello è detto “S-Shaped Phenomenon”.
Dinamica dei modelli di prezzo secolari
Man mano che si sviluppa l’up-trend, il ciclo secolare tende a modificare il comportamento della dinamica degli altri cicli e quindi dei prezzi. Solitamente da un andamento quadratico verso i seguenti modelli:
Lineare – Secolare
Combinato – Secolare (quadratico e lineare combinato)
Esponenziale “S-Curve”
Anomalie dei cicli
Nessun ciclo è perfetto in questo mondo imperfetto! Due delle eccezioni più comuni ai cicli di base prevalenti sono:
- Anomalie di magnitudine
- Interruzioni
Anomalie di magnitudine
Sorgono quando una banca centrale non riesce ad alleggerire i tassi di interesse in un contesto di declino globale. Lo schema che ne deriva produce una serie di massimi e minimi decrescenti non congrui per una fase toro.
Alternativamente, la stessa anomalia può presentarsi quando sviluppi geopolitici e le politiche monetarie delle banche centrali concordate insieme) ritardano l’avanzamento del ciclo. Valute ed oro sono esempi palesi di manipolazione di mercato.
Interruzioni
Una anomalia simile può accadere quando titoli aziendali incappano in un periodo di calo degli utili, e il prezzo dello stesso titolo registra un downtrend secolare e/o una severa fase recessiva.
Dopo diversi mesi, il titolo è forzato verso la fase “T” (terminating) realizzando un downtrend secolare rispetto al trend dominante. Questo titolo rifletterà sicuramente un’anomalia del ciclo standard.
Conclusioni
Immagino benissimo che il modello ciclico statistico sia più ostico da digerire, ma a mio avviso è quello più attendibile (perchè replicabile) se il nostro scopo è come individuare i cicli di borsa.