Gli ETF, come sai, sono semplicemente fondi passivi, il cui obiettivo consisite nel replicare un indice azionario o obbligazionario. Ne abbiamo parlato più volte su queste pagine e siamo spesso giunti alla conclusione che si tratta di ottimi strumenti finanziari, che ti permettono di ottenere un’ampia diversificazione a basso costo.
Ma mentre non ho dubbi nel dire che gli ETF azionari vanno bene, quindi confermo che il loro utilizzo è un segreto per investire al meglio, ho qualche perplessità per ciò che riguarda gli ETF sulle obbligazioni.
Indice
Gli ETF da evitare
Per prima cosa vediamo una categoria di ETF che – a mio avviso – sono da evitare in quanto il costo pagato per ottenere la diversificazione è inutile. Sto parlando di ETF che replicano l’andamento di un indice di titoli di stato. In questo caso, infatti, la diversificazione riguarda solo le scadenze dei titoli ma non il rischio emittente.
Supponi, ad esempio, di comprare un fondo che replica l’andamento dell’indice MTS BTP. In pratica è come se stessi comprando un paniere di BTP con scadenze diverse e nulla di più. In questo caso non ha senso pagare una commissione, seppur bassa, per un servizio di diversificazione dato che ti basterà acquistare due o tre titoli diversi per avere la stessa esposizione al rischio che avresti con l’ETF.
Al limite puoi comprare un BTP a breve scadenza e uno con scadenza più lunga. In questo modo creerai un portafoglio convesso che ridurrà il rischio di rialzi nei tassi di interesse. Ma sinceramente non vedo proprio l’utilità pratica di pagare lo 0,20% annuo (all’incirca) per un ETF che suddivide il capitale tra tanti titoli dello stesso tipo o di emittenti simili.
Gli ETF su obbligazioni
Al contrario, gli ETF sui bond hanno una loro ragione di esistere. Essi, infatti, permettono di suddividere il tuo patrimonio tra titoli di diversi emittenti e di realizzare una duplice diversificazione:
per scadenza
per emittente.
La prima cosa da verificare, prima di procedere all’acquisto di un ETF su obbligazioni è se ne hai davvero bisogno. Conosci già la regola aurea per l’investimento in obbligazioni contenuta nell’ebook l’investimento perfetto. Se il tuo capitale è sufficientemente cospicuo da poterla adottare, non hai bisogno di ETF su obbligazioni.
Farai bene a scegliere tu direttamente i titoli singoli nei quali investire. Se invece vuoi “semplificarti la vita” allora scegli pure un ETF sui bond ma ricorda che esso ha un grosso limite.
ETF su bond e obbligazioni – Le differenze
Investire in ETF su un paniere di obbligazioni, o comprare direttamente quegli stessi titoli, non è la medesima cosa. Nel secondo caso il tuo portafoglio sarà stabile, in quanto a strumenti finanziari che lo compongono; nel primo caso i titoli all’interno dello stesso saranno cambiati.
Questa è un aspetto importante. Un portafoglio “statico” è caratterizzato dal fatto che ogni giorno che trascorre la durata residua dei bond al suo interno si accorcerà fino al momento della scadenza in cui otterrai il valore nominale dei bond stessi.
Un ETF su obbligazioni, invece, non permetterà mai che un titolo giunga alla sua scadenza. Dal momento che per far parte di un indice i bond devono avere una durata residua pari ad almeno “x anni” nel momento stesso in cui questi scendono al di sotto di tale soglia sono subito venduti. Al loro posto ne entreranno altri con scadenza più lunga.
Hai compreso dove voglio andare a parare, vero? Il fatto che la durata media del portafoglio di obbligazioni che compongono l’ETF resti costante, fa sì che anche la duration del portafoglio non decresca al passare del tempo. Questo significa, in ultima analisi, che l’esposizione al rischio di tasso resta costante con il passare del tempo.
Al di là dei paroloni questo implica che, mentre l’investimento diretto in obbligazioni ha la via di fuga della scadenza (alla quale otterrai il rimborso), l’ETF non lo ha. Questo fa sì che in caso di ribasso dei tassi di interesse l’ETF sui bond renderà di più di un paniere statico, ma in caso di rialzo esso è destinato a patire delle perdite significative.
Conclusioni
Gli ETF sui bond sono strumenti interessanti di investimento ma con un limite derivante dal fatto che la loro rischiosità non dimiuisce con il trascorrere del tempo.
Comprali solo se:
il tuo patrimonio è tale da rendere sconveniente la “regola aurea”
prevedi che ci sarà un ribasso (o quanto meno una fase di stabilità) nei tassi di interesse.
In nessun caso, invece, è opportuno scegliere ETF che replichino l’andamento di un indice composto da titoli di stato. Meglio, in questo caso, l’acquisto diretto dei singoli bond.