Il Mercato Italiano dei derivati si suddivide in due segmenti:
Il Mercato Italiano dei Derivati Azionari (IDEM – Italian Derivatives Market)
Il Mercato Italiano dei Derivati sui tassi di Interesse (MIF)
L’IDEM è il mercato regolamentato gestito dalla Borsa Italiana S.p.A., in cui vengono negoziati contratti futures e contratti d’opzione che hanno come attività sottostante indici e singoli titoli azionari. L’IDEM è nato il 28 novembre 1994, con l’avvio delle negoziazioni telematiche sul FIB 30 (future sull’indice MIB30). Le modalità di negoziazione avvengono in un’unica fase “in continua”, dalle 9.15 alle 17.40, in cui avviene anche la conclusione dei contratti. Le proposte di negoziazione sono immesse nel “book” in forma anonima e devono contenere specifiche informazioni circa lo strumento oggetto della negoziazione, la quantità , il tipo di operazione, il tipo di conto e le condizioni offerte. Caratteristica principale di questo mercato è che gli scambi possono essere effettuati attraverso la presenza di operatori chiamati “market makers” (iscritti nell’apposito albo), al fine ultimo di garantire la liquidità degli strumenti negoziati. Essi, infatti, sono degli intermediari finanziari che si impegnano a fornire in via continuativa proposte di acquisto e vendita su uno o più strumenti finanziari, quotati sui mercati regolamentati, per un ammontare minimo fissato di tali strumenti. Un investitore che desidera operare sugli strumenti finanziari negoziati sull’IDEM deve rivolgersi ad un intermediario, che confermi la sua adesione come clearing member alla Cassa di Compensazione e Garanzia; in particolare i soggetti abilitati ad operare sull’IDEM sono:
Imprese d’investimento: SIM e imprese d’investimento comunitarie ed extra-comunitarie;
Banche, se autorizzate dalla Banca d’Italia;
Agenti di cambio ancora in carica, operanti solo come broker, immettendo ordini solo per i loro clienti e non propri.
I contratti conclusi sono registrati in un apposito archivio elettronico, indicando una serie di informazioni (numero progressivo del contratto, l’ora di inserimento della proposta, la quantità e il prezzo unitario ecc.): tali informazioni sono inviate automaticamente dal sistema di riscontro e rettifica giornalieri al sistema di compensazione e garanzia.
Il Mercato Italiano dei Derivati sui tassi di interesse (MIF), è il mercato regolamentato sul quale si negoziano i futures e le opzioni aventi come attività sottostante Titoli di Stato e tassi di interesse (future sul BTP a 10 anni, future sul BTP a 30 anni, future sul tasso EURIBOR a 1 mese e opzione sul BTP future). Il MIF è stato istituito il 18 febbraio 1992 con un decreto del Ministero del Tesoro, abrogato e sostituito dal nuovo decreto del 24 febbraio 1994 con il quale si è sancita una convenzione per il funzionamento e si è costituito un Comitato di Gestione. A seguito della privatizzazione dei mercati avvenuta con il decreto legislativo del 23 luglio 1996, nell’anno 1997 è stata costituita la società per azioni MIF S.p.A. , ceduta alla Borsa Italiana S.p.A. nel maggio del 1998. Il funzionamento, l’organizzazione e la gestione del MIF sono disciplinati da un Regolamento che stabilisce:
Le condizioni di ammissione;
L’esclusione e la sospensione dei contratti e degli operatori;
Le modalità di svolgimento delle negoziazioni,
Gli obblighi degli operatori;
La pubblicazione e la diffusione delle informazioni.
In base all’articolo 3.1.1 del Regolamento del MIF si stabilisce che possono partecipare alle negoziazioni:
Gli agenti di cambio autorizzati alla negoziazione per conto terzi (Testo Unico della Finanza);
Le banche nazionali, comunitarie, ed extracomunitarie autorizzate allo svolgimento dell’attività di negoziazione per conto proprio e/o per conto terzi (Testo Unico della finanza);
Le imprese di investimento nazionali, comunitarie ed extracomunitarie autorizzate allo svolgimento dell’attività di negoziazione per conto proprio e/o per conto terzi (Testo Unico della Finanza);
I locals, con sede legale in uno stato comunitario ed autorizzati a negoziare su un mercato comunitario;
La Banca d’Italia, ammessa di diritto alle negoziazioni.